mercoledì 5 novembre 2008

"La catastrofe è inevitabile", appunti sulla fine del mondo










1.
Entrati a Barletta provenendo da Trani, dopo essersi lasciati alle spalle il Castello e aver superato Porta Marina si imbocca via Mura del Carmine. Lì ci si imbatte in questi muri e in questa scritta.
2.
(La semiotica come la intendeva Hjelmslev è sostanzialmente una teoria della forma. È il linguaggio cioè che dà forma e significato al mondo. Senza il linguaggio il mondo sarebbe inconoscibile: la materia senza forma è infatti impensabile.
L’apocalisse, cioè l’ incapacità di dare conto del mondo, è uno sfaldamento della realtà, la perdita dell’operabilità del mondo.
Se, come si sostiene, l'autore dell'Apocalisse fosse lo stesso Giovanni che premette al suo Vangelo le parole “in principio era il Verbo”, sarebbe la sua una parabola del tutto coerente.
La menzogna nel mondo antico era un peccato mortale perché era vista come un contributo all’instabilità del mondo: l’Apocalisse è il regno della menzogna.)
3.
Dolce è la parola "catastrofe" nel suo originale significato: indicava infatti quel che accadeva alla fine delle tragedie greche, quando tutto andava a compimento e il fato, di cui le macchinazioni di uomini e dei cercavano di mutare la via, riprendeva inevitabilmente il suo corso.
Dolce, dicevo, perchè il senso delle cose veniva infine riconquistato e gli uomini nel considerare gli eventi a cui avevano assistito, non potevano non riconciliarsi con il mondo.
La prima volta che la parola "catastrofe" è stata utilizzata in senso moderno è in occasione del terremoto di Lisbona quando Voltaire, Rousseau e Kant si confrontarono sulla giustizia divina e sulla razionalità del mondo.
Il termine è ormai abusato e per "catastrofe" oggi intendiamo un evento repentino capace di sconvolge un equilibrio e creare una cesura epocale, un'irrimediabile spartiacque fra ciò che c'era prima e ciò che segue.
S.J. Gould elaborò la teoria degli "equilibri punteggiati". La storia della vita sarebbe questa: lunghi, lunghissimi periodi in cui tutto si rincorre in meccanismi scontati e storie già viste, ordinarie violenze e riproduzioni fantasiose; poi, improvvisa, giunge la "catastrofe". Raramente per eventi "esterni", "naturali", "oggettivi", più spesso per logica e inevitabile conclusione della strada imboccata dalla vita.
Dal punto di vista di un virus o di un batterio la morte dell'ospite infettato, potrà sembrare strano, costituisce una catastrofe: milioni, miliardi di suoi simili muoiono con il corpo di chi li ospita. Se si espandesse troppo in fretta il patogeno provocherebbe la propria fine come specie.
Eppure che cosa ha fatto se non seguire il proprio naturale egoismo vitale? Ma dovrà mutare per evitare altre catastrofi: la sifilide in meno di cent'anni ha imparato a risparmiare gli uomini.
La catastrofe non è cosa "prepolitica". È, anzi, l'orizzonte nel quale oggi si manifesta il nostro agire – inevitabilmente – politico.
Non è qualcosa a cui aspirare, non è la salvatrice a cui appellarsi nella nostra incapacità di modificare lo stato delle cose.
È qualcosa da evitare. Come la peste, appunto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il controllo è globale
la fotografia è divenuta digitale
la rete come un portale
il silenzio ti rende immortale
è privata la felicita' di capire
sarebbe stupido voler dimostrare

ti ho capito perfettamente !


carino il blog ... ti piace la fotografia ? carine anche le fotografie ... altro io non so' ... .

possiedo alcune macchine fgrafiche reflex e reflexdigitali . la tua sembra una sony o una casio nella foto dell'avatar con un'obbiettivo da 28 300 al massimo ma anche 200

oserei dire che il tuo computer potrebbere essere sempre connesso anche quando è spento come il mio se non tolgo la batteria al notebook o il cavo usb del modem al fisso . che ne pensi ?

penso che agitare macchine fotografiche e rimescolare immagini nella rete di eventuali temi non sia la migliore soluzione .

chi ti offre la rete . la "rete" ti viene offerta e descritta con il sinonimo piu' semplice . la rete .

sono solo uno studente che navigando appunto nella rete son arrivato fino a te per puro caso .

Anonimo ha detto...

il controllo è globale
la fotografia è diventata digitale
la rete è un portale
soddisfazione sta nel capire
non c'e bisogno di dimostrare


se tu capisci 5 strofe hai capito molto di piu' di tutto quello che hai scritto ... .

sono uno studente ma non propio .

carino il blog.

pubblico il commento anonimo che non è mai .

Anonimo ha detto...

ah scusa lo devi approvare ... ecco perche' non li vedevo !

allora approva il primo quello piu' lungo ... pensavo non mi facesse commentare ...

scusa di nuovo ciao ...

aggiungo anche MATRIX non è un film di fantascienza ... certe cose io penso che si dicono celatamente ...

il blog mi piace .